Breve storia dietro al progetto 1
Le prime riunioni all’aperto e distanziati
Prefazione
Tutto nasce a partire dall’edizione del 2017 della Rassegna dell’Artigianato di Pinerolo: grazie soprattutto alle opportunità fornite dal Comune di Pinerolo (Bando imprenditoria al femminile per la rassegna dell’Artigianato 2017 e per il 2018-2019 Pinerolo Botteghe aperte sia nella versione autunnale che natalizia) si instaura un prolifico rapporto professionale e personale all’interno di un gruppo di artigiane del pinerolese (Chiara Rosino, Lorena Signori, Paola Paletto, Sefora Pons e Elisa Sasso).
A dicembre 2019, durante l’edizione natalizia di Pinerolo Botteghe aperte si consolida ulteriormente la sinergia e il desiderio di lavorare insieme tra il suddetto gruppo di artigiane e l’amministrazione comunale di Pinerolo nella persona di Francesca Costarelli.
2020
A seguito di una riunione informale tenutasi tra le artigiane e due artisti già partecipanti alle edizioni di Pinerolo Botteghe Aperte (Oscar Cauda e Alice Serafino) si forma il Collettivo spontaneo NODO. Insieme alla Vicesindaca Costarelli si decide di abbozzare un progetto di continuità con Pinerolo Botteghe Aperte individuando dei partner di rappresentanza della categoria artigiana/commerciale: Confartigianato e Camera di Commercio Torino.
Il Collettivo NODO insieme ai partner e all’amministrazione redige il progetto NODO Concept space.
Il collettivo si organizza in gruppi di lavoro e il team grafica predispone uno studio di immagine coordinata e una bozza per il lavoro di comunicazione e ufficio stampa.
Il progetto si sviluppa all’ombra dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, che fin da subito mette alla prova il Collettivo, imponendo continue modifiche ed estrema elasticità mentale e spirito di adattamento.
Il lockdown impedisce, come invece era stato preventivato, la formalizzazione degli accordi tra le parti e l’inizio dei lavori di pulizia e ripristino locali.
I locali a giugno 2020